Helvella leucopus

Helvella leucopus del momento

Saddle hat, but with variations. Its simplest form consists of two mutually parallel, flattened lobes, merging only at their uppermost part, with the stump between them. More complex forms consist of more lobes (e.g. the specimen pictured left). The upper (outer) surface is dark brown to almost black and is smooth. The lower (inner) surface is whitish, white or cream. The cap connects to the stump only at the saddle notch. The brim is erect and follows the curves of the cap lobes.
Habitat Occurs in spring in lowland, riparian poplar (Populus) woodland, usually on alluvial, sandy soil. The species fruits in groups, sometimes composed of dozens of individual fruiting bodies.
Comment In some regions of southern Europe, for example in Spain, this mushroom is known as an edible mushroom and is traditionally collected by mushroom pickers. Contemporary authors warn against the consumption of all Helvella and Gyromitra species. Helvella species are thought to contain poisonous substances that can cause a syndrome of gyromitre poisoning similar to that of the dicots (Gyromitra). Scientific data on the presence of specific toxins in Helvella leucopus are lacking, but it is nevertheless not recommended to consume this mushroom. (Sources: Helvella leucopus Persoon, Filippa M., Baiano G., Annali Micologici A. G. M. T. n. 4, 2011, Funghiitaliani.it , Grupo Micológico Caesaraugusta: El género Helvella en Aragón)

Helvella leucopus online

Helvella monachella auct.. Non Scopoli, nec Fr.: Quél., Lagarde, Bresadola, Moser. Non Helvella monachella (Scop.: Fr.) Fr. = Gyromitra sp. Non Helvella monachella Schaeff. = Helvella lacunosa Afz: Fr.
Persoon (1822): Mycologia Europaea I: 213. 8. leucopus, pileo utrinque deflexo adnato, demum spadiceo, stipite glabro albo laevi. Novam hanc speciem inveni, Aprilis initio ad aggeres sub arboribus, prope Parisios. Habitu Helvellae Mitrae, paullo tamen minor. Pileus cum sub terra adhuc latet, est plumbeo-lividus, fungi adulti badius, exsiccati fere nigrescit. Stipes vix unc. altus, 3 – 4 lin. crassus, cylindricus, versus basin plerumque magna lacuna pertusa distinctus.
Morphology and growth in well-circumscribed habitat should dispel any doubt for the determination of this species. Particularly large and robust lush specimens have lately been described as Helvella leucopus var. populina (Arroyo and Calonge, 1990). A possible confusion could arise to the neophytes with some species of the genus Gyromitra and in particular with Gyromitra infula (Schaeff.) Quél. which differs for having a saddle-shaped cap of dark brown or reddish-brown color with purple hues, the stipe never whitish and with red-purple shades. These elements together with the autumnal period of growth and the purely mountainous habitat on deteriorated coniferous wood should be sufficient elements for the recognition.

Gyromitra esculentafungus

Morchella pulchella Clowez & Franç. Petit. e Helvella leucopus Pers. sono tra le specie di funghi selvatici coltivati naturalmente più utilizzate nell’Anatolia orientale, in Turchia. Questo studio si è concentrato sulla rivelazione dei loro profili fenolici utilizzando la cromatografia liquida ad alte prestazioni-spettrometria di massa in tandem (HPLC-MS/MS), attività antiossidanti (atomo di idrogeno e meccanismi di trasferimento di un singolo elettrone) e inibizione enzimatica (acetilcolinesterasi, amilasi, glucosidasi e lipasi) di estratti sequenziali liofilizzati (n-esano, etanolo, metanolo e acqua, rispettivamente) e preparati tradizionali (infusione e decotto) ottenuti dai corpi fruttiferi di questi micomateriali.  I nostri studi cromatografici hanno rivelato che gli estratti di M. pulchella sono dominati dall’acido caffeico, mentre gli estratti di H. leucopus contenevano livelli significativi di acido protocatechuico come composto biologicamente attivo principale (escluse le frazioni di n-esano). Gli estratti antiossidanti e inibitori degli enzimi più attivi erano quelli di etanolo (o metanolo) in M. pulchella e di acqua (o infusione) in H. leucopus. I dati ottenuti dal nostro studio hanno dimostrato che gli estratti idrofili di M. pulchella e H. leucopus erano fonti significative di antiossidanti e attività di inibizione enzimatica e che potrebbero essere utilizzati come materie prime nelle industrie alimentari, nutraceutiche, bioterapeutiche e farmaceutiche.abstract grafico

Sella bianca

Helvella è un genere di funghi ascomiceti della famiglia Helvellaceae. I funghi, comunemente noti come selle elfiche, sono identificati dai loro cappelli di forma irregolare, gambi scanalati e superfici inferiori sfocate. Si trovano in Nord America e in Europa. Le specie ben note includono la biancastra H. crispa e la grigia H. lacunosa. Sono state segnalate per causare sintomi gastrointestinali se mangiate crude.[1]
Le specie di Helvella hanno corpi fruttiferi (tecnicamente ascocarpi) che crescono sopra il terreno, e di solito hanno steli. Il corpo fruttifero a coppa (l’apotecio) può assumere una varietà di forme: può avere la forma di un orecchio (auricolato), o di una sella; può essere convesso o irregolarmente lobato e piegato. La superficie portante delle spore, l’imenio, può essere liscia, ondulata o rugosa e può variare nel colore dal bianco al nero o a varie tonalità di grigio o marrone. Allo stesso modo, la superficie esterna dei corpi fruttiferi può essere liscia, costolata, o avere minuscole proiezioni simili a peli (villi). Il gambo è cilindrico e affusolato o scanalato e costolato. La polpa è di solito tra 1-2 mm di spessore.[2]